Published by GIMe
Posted on 26 ottobre 2016
RICERCA ALLA SALFORD UNIVERSITY
Pubblichiamo il video appena girato nel megalab della Salford University in cui si presenta il lavoro di ricerca condotto nei laboratori di ultima generazione ubicati al terzo piano del cockcroft Building, all’interno del campus.
Nel video, Il Prof Mutti, la Prof. Marija Demonacos, Federica Sotgia, Patricia Ragazzon e tanti altri illustrano l’impegno e gli obiettivi del centro di ricerca: il lavoro di gruppo degli scienziati a stretto contatto con gli ospedali per tradurre i risultati in pratica clinica, con un interesse particolare nella ricerca traslazionale sul mesotelioma.
Il gruppo ha infatti prodotto, quest’anno, circa 20 progetti-studi in totale, oltre 10 sul mesotelioma, in pubblicazione nei prossimi mesi.
Visti gli obiettivi raggiunti, la Salford ha stanziato i fondi per ristrutturare e trasformare in laboratori di ultima generazione anche tutto il secondo piano del Cockcroft Building.
E’ partito anche il progetto della Medical School che coinvolgerà 3 Università: La Metropolitan, la Manchester Uni e la Salford come capofila e sede della stessa.
Dall’ottobre del 2014, quando il Prof. Mutti è arrivato a Manchester, si è lavorato per costruire un grande team multidisciplinare, sono arrivati colleghi da altre Università, attirati dall’ambiente dinamico, aperto e dalle consolidate alleanze con i gruppi internazionali di ricerca sul mesotelioma, con il GiMe, per esempio, stiamo sovvenzionando un importante studio sui microRNA tra la Salford e L’ADRI di Sydney.
Grazie alla raccolta fondi “Il Viaggio di Paolo” stiamo sviluppando il progetto dell’interattoma P53, ed ora, grazie ad un importante donor Canadese, arriveranno altri 4 ricercatori ad aggiungersi al team.
Non è stato facile ma l’impegno di tutti è costante; quella direzione “ostinata e contraria” cara a molti di noi, che significa indipendenza e rifiuto delle facili lusinghe economiche di case farmaceutiche, lobby varie e da politicanti che nominano “esperti” i loro amici e sodali, e che ne siamo sicuri, è l’unica via per offrire una ragionevole speranza a chi è colpito da questo male
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