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GIMe
Posted on 4 maggio 2025
il nostro gruppo è stato il primo a sollevare il problema centrale rappresentato dalla necessità di un disegno rigoroso degli studi clinici, in particolare per tumori rari come il mesotelioma. Per questo tumore, la strategia discutibile del “one size fits all” (una misura che calza per tutti) ha guidato tutti i nuovi trattamenti proposti negli ultimi anni.
Tra le varie criticità sollevate, la mancanza di confronto del trattamento sperimentale con il miglior trattamento standard disponibile è risultata una delle più preoccupanti. Questo errore metodologico si scontra con un principio fondamentale su cui dovrebbe basarsi lo studio clinico denominato clinical equipoise (equilibrio clinico).
Al contrario, le nuove terapie per il mesotelioma sono state confrontate non con le terapie standard più efficaci ma perfino con il placebo.
Questo articolo appena pubblicato su Annals of Oncology dimostra in modo evidente come le nostre preoccupzioni fossero fondate: “l’aggiunta di atezolizumab alla chemioterapia-bevacizumab non ha portato a un miglioramento significativo della sopravvivenza complessiva”.
Lo spunto che questo lavoro ci offre ci consente di trarre alcune conclusioni:
1) come dimostrato dal nostro lavoro preclinico e clinico, si può affermare che la chemioterapia più antiangiogenico è più efficace della chemio-immunoterapia
2) qualsiasi nuovo trattamento per il mesotelioma dovrebbe essere confrontato con il miglior trattamento possibile che è la chemio più antiangiogenico
3) A parte tutte le altre criticità sollevate nei nostri precedenti lavori, un modo facilissimo di giudicare l’efficacia di nuove terapie per il mesotelioma sarà quello di verificare se il trattamento di controllo è il miglior trattamento disponibile
Categories: news2025
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