Published by GIMe
Posted on 11 giugno 2017
Durante gli ultimi giorni abbiamo assistito alla divulgazione di alcune notizie su nuove terapie per il mesotelioma presentate all’ ultimo Convegno ASCO di Chicago
Va subito detto che sia la presentazione di tali dati e, ancor più, il modo in cui questi sono stati ripresi dai media è inesatto e fuorviante.
Immunoterapia: si enfatizzano grandi percentuali di riduzione della lesioni tumorali (vero che la percentuale di pazienti con riduzione è lievemente migliore rispetto alla chemioterapia) ma si omette completamente di mostrare il dato di sopravvivenza che è esattamente lo stesso della chemioterapia. Tanto meno si informa che la combinazione di immunoterapici ha causato il 5% di mortalità da trattamento.
Analogo comportamento sull’ uso degli “antiangiogenici” Peraltro anche questo trattamento basato su nostra ricerca di base come riconosciuto internazionalmente
(Twitter Nowak 3 foto)
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Mutti+L.+VEGF
Si parla di miglioramento di sopravvivenza (peraltro di pochissimi mesi) in associazione alla chemioterapia ed anche alla chemioterapia in associazione con altri antiangiogenici ma si omette di sottolineare che questi studi precedenti hanno compreso le forme sarcomatose e miste a prevalenza sarcomatosa caratteristicamente resistenti e non solo epiteliali come nello studio enfatizzato.
Più volte abbiamo messo in guardia su conflitti di interesse di troppi sperimentatori e sugli enormi interessi economici che spingono in direzioni che non sono quelle auspicate dai pazienti.
Oggi invitiamo semplicemente a guardare bene i numeri (quando mostrati) e a dimenticarsi i titoli.
Noi restiamo a disposizione per ogni dettaglio e anche per un aggiornamento su altre linea di ricerca che stanno per aprire approcci innovativi e specificatamente disegnati per questa malattia.
Grazie
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